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lunedì 7 novembre 2016

TERZA GIORNATA EUROPEA DELLA MUSICOTERAPIA con inTErMEzzo


Anche inTErMEzzo celebra nella propria sede la Terza Giornata Europea della Musicoterapia

CON LABORATORI SONORO-MUSICALI DA CONCORDARE

VI ASPETTIAMO



Dal Manifesto della EMTC
Il nostro tema quest’anno è “Suoni di cambiamento”. La Musicoterapia aiuta le persone nel cambiamento, attraverso l’uso dei suoni. Suoni di ritmo e melodia, composti dalla nostra voce o dal corpo, o da strumenti che producono suoni. Invitiamo tutti vivamente a unirsi a noi nel fare o ascoltare tali “suoni di cambiamento”. Come professionisti della Musicoterapia vorremmo mostrare a tutti il potere di connessione attraverso la musica e come essa può aiutare le persone, che per qualsiasi ragione sono bloccate, a procedere nuovamente verso il cambiamento.

mercoledì 22 giugno 2016

Musicoterapia a Reggio Calabria: nuove prospettive?


Negli ultimi anni l’apertura alla Musicoterapia, anche da parte di settori legati alla Medicina tradizionale, induce a pensare che siano maturi i tempi per un impiego di questa disciplina in percorsi riabilitativo-terapeutici, strutturati per chi a causa della malattia sperimenta un limite significativo nell’uso di risorse personali.
Il Convegno “Le nuove frontiere della medicina: la musicoterapia” che si è tenuto il 16 Giugno scorso nella sala dell’Ordine dei Medici, promosso dall’AMMI e dalla Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Medici vuole aprire nuove prospettive a Reggio Calabria?
I contributi delle relatrici, ( Francesca Sottilotta, insegnante, musicoterapeuta e Presidente della Cooperativa “Intermezzo”; Antonia Fotia, educatrice, musicoterapeuta, socia della Cooperativa “Intermezzo”; Maria Letizia Biasi, pedagogista, musicoterapeuta e rappresentante regionale Aim; Leda Badolati, responsabile del progetto “Sintonie Sonore” del Rotary Club Service del distretto di Palmi, Francesca Fedele, Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Nosside – Pythagoras”)  che si sono susseguiti in sala sembrano voler andare nella direzione che vede in gioco, nel processo di cura, anche l’uso di codici espressivi non verbali finalizzato ad una migliore qualità di vita.


Ma quale la base scientifica?
Le osservazioni di diversi studiosi che hanno analizzato l’esperienza sonoro/musicale durante la vita intrauterina possono aiutarci in questa ricerca della evidenza scientifica del trattamento musicoterapico. Già in questo periodo il feto percepisce i suoni, sia quelli esterni, sia quelli interni, prodotti dai suoi stessi movimenti e dalla vita neurovegetativa della madre. Quindi, tramite il suono il feto inizia a conoscere il mondo e ne conserva una traccia mnemonica; infatti, da neonato preferisce i suoni che ha già sperimentato durante la vita intrauterina come il battito cardiaco, le canzoni e le ninne nanne cantate dalla madre in gravidanza. Sono tante, comunque, le sperimentazioni in questo campo sia prima che dopo la nascita. Lo studioso Cross, ad esempio, ha osservato che la musica è fondamentale nello sviluppo dell’interazione madre-figlio, nello sviluppo delle capacità emozionali, ma anche cognitive.
D’altra parte il tipo di comunicazione sonora che si stabilisce già in fase intrauterina tra madre e feto si ripropone nel periodo neonatale attraverso gli elementi ritmici, dinamici e intonativi. E questo tipo di scambio comunicativo fa da base alla strutturazione della capacità linguistica del bambino.
Si tratta di un idioma in cui curva melodica, tempo, metrica, ripetitività sono elementi comuni a culture e lingue diverse. E la madre non necessariamente deve possedere nozioni musicali.
Quindi, utilizzare l’elemento sonoro-musicale in un contesto terapeutico può essere una risorsa a fronte di un disagio, che può sfociare in patologia nelle varie fasi della vita.
Per entrare nello specifico di un intervento in fase evolutiva, possiamo osservare che l’attività musicoterapica generalmente è di tipo improvvisativo/attivo (vedi modello Benenzon), cosa che consente di osservare il giovane utente, senza ricorrere alla mediazione della parola, per cui è possibile cogliere in un contesto non verbale alcuni aspetti che a volte rimangono latenti, nascosti.
All’interno del convegno è stato possibile condividere alcune esperienze realizzate a Reggio città e a Palmi. È emerso che utilizzare la Musicoterapia in un percorso riabilitativo/terapeutico, ma anche preventivo, favorisce nel destinatario una migliore qualità di vita, un’interazione sociale più intensa, una migliore consapevolezza di sé, lo sviluppo di capacità nell’uso dello strumentario, della voce e della produzione sonora funzionali all’espressività, alla comunicazione e alla relazione, lo sviluppo della creatività attraverso l’esperienza corporeo-sonoro-musicale.
Le varie relatrici hanno voluto sottolineare l’opportunità di un approccio integrato in ottica multidisciplinare che metta in rete diversi tipi di “cura” che possono coesistere nell’interesse di chi soffre.
Sempre all’interno del convegno la dott.ssa Mariella Libri Costantino ha preannunciato la volontà dell’AMMI di promuovere la realizzazione di interventi musicoterapici con la collaborazione della Cooperativa sociale “inTErMEzzo” nella Scuola Nosside- Pythagoras, da estendere all’intera regione calabrese, a cura delle locali sezioni dell’Associazione promotrice.

lunedì 8 febbraio 2016

Oggi 8 Febbraio ore 17,00 l'emozione del Samba...spiegata ai bambini. Seguirà festa in maschera. MusicPlayArt, uno spazio per bambini a misura di bambini.  


 


Sempre InTerMezzo