L'idea di organizzare un'attività di propedeutica musicale dedicata alla fascia 4/8 anni poggia sulla convinzione che la musica è una componente fondamentale nello sviluppo della persona.
Potremmo dire che non c'è un bambino che non venga attratto dai suoni da qualunque fonte siano generati.
Il bimbo appena nato riconosce la voce della mamma e, se durante i nove mesi che trascorre dentro la sua pancia si è imbattuto in filastrocche e ninne nanne, quasi certamente, una volta entrato nel mondo degli esseri umani, le riconosce e, magari, se ne sente rassicurato.
Tanti studi ci informano di una continuità tra vita prenatale e vita nenonatale in ambito sonoro-musicale.
Il bambino, quando nasce, porta con sé nove mesi di
esperienza che può influenzare la sua vita presente e futura. Il periodo che va
dal concepimento alla nascita viene, ormai, ritenuto da diversi studiosi un periodo determinante per lo sviluppo
fisico e psichico di ogni bambino. Proprio in questo periodo si creano le prime
relazioni le cui implicazioni sono rilevanti e le conseguenze si avvertono a
lungo termine.
Gli studi condotti dall'etologa e ricercatrice
francese Marie Claire Busnel, dimostrano che durante la gestazione il bambino
varia il proprio comportamento al variare della situazione. Infatti il suo battito cardiaco cambia a seconda
della voce che gli proviene dall’ esterno, per cui, se si tratta di quella
della mamma, la preferisce ad altre e, addirittura, mostra variazioni a seconda
se ella si rivolge a lui oppure ad altri. La voce materna assume le
caratteristiche di uno strumento sonoro, che rappresenta la continuità dell’
esperienza musicale e ritmica del periodo precedente e, inoltre, favorisce il
formarsi di una comunicazione preverbale tutta affidata al suono.
Detto ciò, allora le attività propedeutiche alla musica vanno ad innestarsi in un processo di crescita in cui l'elemento sonoro-musicale preesiste al processo di apprendimento strutturato. La musica fa parte della vita del bambino da prima della sua venuta al mondo.
InTErMEzzo ha pensato ad un percorso in cui il corpo, la voce, la manipolazione di semplici strumenti musicali e la creatività propria di ciascun bambino, interagendo, possano sviluppare quella capacità espressiva che sta alla base di un buon rapporto con se stessi e gli altri. La dimensione ludica sarà fondamentale nell'approccio che rispetterà l'identità unica di ciascuno. Non si pensa tanto a un percorso di scoperta di talenti quanto di scoperta della propria unicità che interagisce in armonia con quella degli altri. Imparare a stare insieme, scoprire che le regole aiutano a gustare meglio l'esperienza sonoro-musicale, che il caos iniziale che diventa armonia migliora i rapporti interpersonali, usare la propria voce per cantare, il proprio corpo per muoversi e danzare sono alcune delle cose che si faranno lungo il corso dell'anno.
Provare per credere!