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mercoledì 15 luglio 2009

INTERMEZZI MUSICATI in collaborazione con Ecojazz


--> “L’ARTE DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE E
LA SCOPERTA DELL’ISO”
Il laboratorio della durata di 8 ore complessive è rivolto a 20 persone che intendano sperimentare l’arte della “propria” comunicazione non verbale e la scoperta dell’identità sonoro- musicale.
L’attività è rivolta a tutti coloro che hanno interesse ad approfondire la relazione tra l’uomo e l’esperienza sonoro musicale, particolarmente indicata per insegnanti, educatori, psicologi, medici.
“LABORATORIO MUSICALE”
Il laboratorio , della durata di 6 ore complessive, è rivolto a 15 bambini dai 5 ai 10 anni, ed intende approfondire la relazione fra linguaggio musicale e fiaba.
I PARTECIPANTI AL LABORATORIO POTRANNO ASSISTERE AI  CONCERTI DI ECOJAZZ AL SOLO COSTO DI 5 euro

venerdì 3 luglio 2009

Le forme del pensiero musicale

di Giuliana Galante

Dal punto di vista teorico le applicazioni della musicoterapia sono molteplici, hanno un campo d’azione interdisciplinare, dall’ambito preventivo/educativo a quello riabilitativo terapeutico.
Questi settori non sono separati, ma si integrano all’interno di una realtà complessa.
Dalla lettura della diagnosi, alla stesura del progetto, il paziente va accolto, nella sua totalità.

Dal primo incontro inizia una storia nuova, in cui il paziente occupa un ruolo centrale.
Come sostiene Edith Stein rapportarsi con una persona significa porre la propria corporeità con quella dell’altro, ciò permette di entrare in empatia.
Soggetto dell’empatia è in noi.
Anche Hursel fa riferimento al Korper dal punto di vista fisiologico in connessione al Leib, il corpo che si emoziona e vibra.

Il vibrare del corpo del paziente da vita al corpo vibrante, come il luogo che permette all’uomo di cogliere il mondo esterno e allo stesso tempo l’esempio utile all’uomo per prolungare se stesso attraverso gli strumenti musicali.

Il progetto ricollegandosi a questi principi è stato intitolato “…Le Forme del pensiero Musicale”, il titolo fa evincere come la musica possa permettere al paziente di esprimersi nelle forme più diverse, attraverso l’agire, il “fare Musica”.
Come un dialogo che ha inizio dal corpo, fatto di gesti, posture, sguardi, ordine ritmico.
Il suono e gli strumenti permettono all’uomo di percepire in mondo, aprirsi al mondo e agli altri, il percorso è strutturato in chiave bio-psico-sociale.
L’approccio al Progetto è stato umanistico- fenomenologico.
Il paziente accolto in seduta era libero di scegliere lo strumento [...]

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"Le Forme del Pensiero Musicale", tratto in data 01-07-2009 da Obiettivo Psicologia. Formazione, lavoro e aggiornamento per psicologi
http://www.opsonline.it/index.php?m=show&id=18006